SCOZIA

27 LUGLIO 2019
SANREMO - appena dopo BASILEA... ma già in GERMANIA

Puntualissimi, a metà pomeriggio, partiamo.


Ci lasciamo alle spalle il "maltempo che flagella l'Italia" e non prendiamo acqua, se non in tarda serata, ormai quasi fuori dal confine Svizzero,

Il nostro meraviglioso camper macina, serenamente, chilometri.
Abbiamo scelto di passare per la Svizzera, la Germania, ecc, per non spendere troppo in autostrade francesi. I pochi chilometri in più, non ci pesano tanto quanto tutta quella fila di caselli a monetine che, a conti fatti, ci permetteranno un'abbuffata di fish and chips 😁😁.

Al Gottardo perdiamo un'ora, ma non ci pesa...


Superiamo Basilea, entriamo in Germania e ci troviamo un posticino tranquillo dove passare la notte.
Ora piove.

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28 AGOSTO 2019
GERMANIA... appena dopo Basilea - CALAIS - .....un po' dopo LONDRA



Nottata di pioggia intensa, tamburellante sul tetto del camper. Piacevole sensazione di ... piove, ma sono al riparo e dormo d'incanto!

Ripartiamo e smette di piovere. Malgrado ci arrivino terribili notizie, sul maltempo, dall'Italia, qui il tempo non è male. Tanto traffico.


Zigzaghiamo tra vari confini. Passiamo Germania, Francia (poca che non ci piacciono STI caselli 😠...se non è chiaro...), Lussemburgo, Belgio e nuovamente  Francia (poca, senza caselli 😎).

Proviamo a fermarci per mangiare in un'area di sosta in Lussemburgo, in autostrada, ma sono tutte affollatissime. Usciamo e troviamo, poco distante, l'area camper di un paesello di poche case.... strepitosa. Pranzo e via, maciniamo altri chilometri.


Alle 20 siamo a Calais.
L'entrata al porto è angosciante. Viaggiamo tra muri di rete e filo spinato contro l'immigrazione e veniamo controllati, in modo assolutamente professionale, in ogni pertugio del camper. Inquietante.


Il nostro traghetto è previsto per le 23.30, ma ci invitano a prendere quello delle 21.55...
Buon per noi!

Abbiamo il tempo per attaccare tutti gli adesivi belli che mio marito si è procurato e di cui è molto orgoglioso (non li ha nessuno, però sembra siano obbligatori..).


Ceniamo e....
Finalmente entriamo nella "pancia della balena"... Per il nostro Challenger è la prima volta.



Lasciamo alle nostre spalle Calais.



Il traghetto è superaffollato di gente vestita in modo variopinto, in coda ai bar, stravaccata su divanenti e sgabellini, di bimbi che si inseguono, di colori, di rumori e di ...odori..
Tempo di gironzolare per la nave e di berci un lunghissimo caffè americano, si scende.


SIAMO IN GRAN BRETAGNA!!

Ora il pensiero va alla guida a sinistra (che per una "donna normale sarebbe normale" 😱😂, ma guida lui...) e alle rotonde prese al contrario. Ma Guido se la cava benissimo e l'ora notturna ci aiuta.

Si vola, finchè scopriamo che il Dartford tunnel, che passa sotto al Tamigi e ci permetterebbe di "tagliare" Londra, è chiuso per un incidente e, AHIME', questo inconveniente ci costa, forse anche per inesperienza, una lungo giro.... e a nanna più tardi del previsto.

GOOD NIGHT

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29 LUGLIO 2019
Poco sopra LONDRA - JEDBURGH - EDIMBURGO

Eccomi! Ho dimenticato di dire che questa notte, nella nostra escursione per le campagne londinesi, abbiamo visto una quantità sproporzionata di caprioli, volpi e lepri.... 

Riposati, riprendiamo la strada verso la Scozia.
La strada è bella, scorrevole malgrado il traffico ed è ... TANTA.

Ogni tanto attraversiamo qualche cittadina con casette di mattoni, che andando verso nord diventano di pietra, la maggior parte con grandi finestre bianche ricche di fioriture.


All'ora di pranzo ci fermiamo in uno dei rari autogrill dell'autostrada, molto grande, accogliente, dove i camper possono sostare solo un'ora, gratuitamente (le auto due), poi la sosta diventa a pagamento (curioso).

Passiamo Newcastle e la nostra autostrada a 4 corsia si trasforma in questo...


 ...una vera e propria STREET...nel senso che è così streeetta...
Fortunatamente solo per pochi chilometri e iniziamo salitoni e discesone, su strada dritta dritta.


I paesaggi sono stupendi.... 50 sfumature di verde e di giallo...


Pascoli di pecore e mucche ci seguono fino ad Edimburgo.



Le pecore da tosare hanno chiazze di colore rosso o verde sul mantello, quelle tosate non le ho fotografate perché era poco dignitoso nei loro confronti...poverine...spellacchiate...



Distese di pascoli verdi...

A metà pomeriggio siamo in Scozia e, al confine, ci perdiamo in una serie di scatti. Siamo davvero emozionati. E' tutto così bello...





La strada continua a riservarci scorci e colori unici


La nostra prima sosta è a JEDBURGH. Finalmente ci sgranchiamo un po' le gambe. Il villaggio è piccolo (4000 abitanti). Due passi e una vista della splendida Abbazia del 1138.



Proseguendo verso Edimburgo, ci imbattiamo per caso in questo...
Il viadotto Leaderfoot, un viadotto ferroviario sul fiume Tweed, al tramonto davvero suggestivo.


Alle 20 ora locale, una in meno rispetto all'Italia, siamo a Edimburgo. La reception è CLOSED, quindi ci piazziamo nella zona di transito del Mortonhall Caravan & Camping Park. Domani Check in e visita di Edimburgo....
Domani è un giorno speciale...💖


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30 LUGLIO 2019
EDIMBURGO


Alle 8 siamo già belli piazzati sul green del nostro campeggio.
Colazione e via, col bus n. 11 raggiungiamo il centro di Edimburgo.


Ci accoglie la rocca del castello, imponente sulla città e ancora di più dal Princes Street Garden, il grande giardino che occupa tutto la parte sotto al castello, ricco di panchine e di fiori.



Dopo una veloce visita alla Galleria Nazionale Scozzese, ci avviciniamo alla rocca.


Per arrivare alla via principale, quindi all'ingresso del castello, percorriamo un ripido Close, una delle tante strettissime viuzze che tagliano i palazzi, per raggiungere in poco tempo lati opposti di un quartiere. Davvero caratteristici.


Il nostro ci fa sbucare nella Royal Mile, l'ampia strada, lunga un miglio (da qui il nome) che congiunge The Castle al Palace of Holyroodhouse, la residenza ufficiale della regina quando viene in visita a Edimburgo.


Le cornamuse non mancano, scozzesi giovani e anzianotti, vestiti "da scozzesi", strimpellano per le strade in modo piacevole. Le cornamuse attutiscono il rumoreggiare del numerosi turisti che popolano la città.

Velocemente ci procuriamo due Explorer Pass e, senza coda malgrado l'affluenza, ci inoltriamo nel castello.
La vista è impagabile... le foto non rendono...


Visitiamo il museo dell'armata scozzese e assistiamo al colpo di cannone.
Alle 13 in punto, un soldato bello bello, arma un cannone e spara un colpo! In passato questo rito serviva a far sì che le navi, fuori dal porto di Edimburgo, avessero la possibilità di regolare i loro orologi sull'ora esatta. Ora è rimasta una bella tradizione.


Dopo, recupera l'ordigno, pulisce il cannone... mette bene in ordine... e se ne va.



C'è davvero un mare di gente,  però il movimento è piacevole.


I cannoni sono ovunque, molto minacciosi.


Un giro alla piccola Cappella di Santa Margherita, un'occhiata ai bellissimi gioielli della corona,  gli appartamenti reali, le antiche prigioni e lasciamo il castello.

Decidiamo di affrontare il Royal Mile fino alla residenza reale, ma...



..la fame prende il sopravvento e ci spostiamo nel quartiere sottostante, Grassmarket, e dove ci infiliamo da Oink.
Scelta azzeccata! Il piccolo locale che espone in vetrina un'enorme porchetta, prepara ottimi "zozzi" panini deliziosi e abbondanti. Pare che la materia prima venga allevata nella fattoria dei proprietari.


Proseguiamo per Greyfriars' Church e Graveyard. Il cimitero offre una bella vista sulla città, è praticamente un giardino affollato di turisti e locali. Non ha l'aria affranta da cimitero, piuttosto di un luogo fresco dove passare qualche momento tranquilli...😳


Anche le case sono a ridosso del cimitero, così a ridosso che alcune finestre, appare chiaro nella foto, si affacciano proprio tra le lapidi...in mezzo... Non ci siamo informati se la vista originale è motivo di aumento del valore delle case a metro quadro... Comunque il posto è tranquillo..



Fuori dal cimitero ci imbattiamo nella statuetta di Bobby, il cagnolino che vegliò la tomba del padrone per 14 anni e che ora riposa accanto al suo adorato compagno.


Tornando nel Royal Mile passiamo davanti al locale dove sembra che la scrittrice J.K. Rowling abbia immaginato e scritto alcune delle storie di Harry Potter.



La strada principale è popolata da turisti, poliziotti, artisti di strada, musicisti. C'è un veloce via vai di auto e tanta bella confusione.


Una rapida visita alla St. Giles' Cathedral, la principale chiesa della città, famosa per i suoi archi e le sue vetrate...e...

Comincia a piovere.
Il tempo è stato alquanto bizzarro. Sole, pioggia, caldo, sole, acquazzone, vento freddo, sole caldo, pioggerellina, coperto....
Ci infiliamo un uno Starbucks e ci consoliamo con due enormi tazze di american coffee.
Finito il caffè, rigenerante, finita la pioggia...


I negozi lungo il Royal Mile sono deliziosi...
Articoli natalizi...


Ristoranti da cartolina...


...articoli di magia ispirati a Harry Potter..


...palazzi in pietra che ospitano caratteristici Pub...


Ogni tanto un Close.. stretto stretto...


Finalmente raggiungiamo la residenza della regina, il Palace of Holyroodhouse. Domani lo visiteremo, oggi è tardi... per loro che alle 17 chiudono tutto...


Noi continuiamo a visitare la città, a piedi. Un pallido sole pomeridiano illumina i palazzi.



In Princes Street prendiamo un bus per andare fino a vedere la zona sul mare...


Appena saliti ricomincia a piovere. Gli scorci sono ancora più veri...


Affascinati dal posto, andiamo a festeggiare il nostro 24° anniversario all'Hard Rock Cafè di Edimburgo e, in compagnia dei Dire Straits, divoriamo un enorme panino...



Il n. 11 ci riporta al campeggio, il breve tragitto tra il bus stop e "casa" è rallegrato da una serie di leprotti che ci saltella intorno, al buio, quasi senza paura....bellissimo...
A domani ...

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31 LUGLIO 2019
EDIMBURGO

Ripartiamo alla volta di Edimburgo. La nostra fermata del bus è immersa in campi di quello che pensiamo sia malto...per la birra..siamo romantici..


Per oggi danno tuoni, fulmini e caracatonga, QUINDI ci attrezziamo con scarponcini, giacca, ombrelli E ALLORA... non scende nemmeno una gocciolina di consolazione, SOLE, SOLE, SOLE, CALDO, CALDO CALDO... e noi con gli ombrelli tutto il giorno... e gli scarponcini...
Tempo scozzese..VIGLIACCO... Ci domandiamo cosa sarebbe sceso se NON ci fossimo attrezzati..😄

Prima tappa The Royal Britannia, il palazzo galleggiante della regina. Non siamo così curiosi, lo fotografiamo e partiamo verso il palazzo reale.


Dopo qualche malinteso con il bus, arriviamo al Palace of Holyroodhouse.
E' la residenza ufficiale della regina quando viene in visita o in vacanza a Edimburgo.
Col biglietto ci forniscono delle simpatiche audioguide, con storia, curiosità e filmati di vita di corte, immagini della regina e dei pranzi o delle cerimonie che si svolgono abitualmente qui. Bello!



A lato dell'ingresso andiamo subito a visitare le rovine della Holyrood Abbey.




Poi entriamo del palazzo.


Al piano terra ci sono gli uffici, al primo piano gli appartamenti della regina, al secondo le guardie e lo staff, sopra le soffitte.

Purtroppo dentro non è possibile fare foto.
La visita è molto bella, le audioguide esaurienti.
Visitiamo la magnifica sala da pranzo, la sala del trono, alcune camere da letto, una appartenuta a Maria Stuarda, qui adorata da tutti, la magnifica galleria.

Alcune stanze del piano terra sono dedicate al Royal Wedding tra The Duke & Duchess of Sussex.
Bellissimo l'abito da sposa di Meghan Gale, con il velo ricamato con i fiori di tutti i paesi del Commonwealth e un papavero del suo paese d'origine.


Il giardino lascia senza fiato. Un tripudio di fiori, aiule, colori... immenso, bellissimo.



Ci lasciamo alle spalle il palazzo e la sua Corte e facciamo tappa, per ricaricarci di energie, nuovamente da Oink... perché no?!

Il panino di oggi è addirittura più zozzone... 😎


...ed ecco il povero maialino sacrificato per una giusta causa.... affettato sul momento, delicato, saporito, tenero...porcellino...


A piedi, raggiungiamo il National Museum of Scotland.
Qui i musei sono tutti gratuiti. Una bella iniziativa, sicuramente incoraggiante per i più pigri e i "refrattari da museo".

Il museo è molto interessante e con numerosi laboratori e attrazioni interattive per i più piccoli, che però alla fine incuriosiscono anche i più grandi. Il movimento di suoni e persone divertite dagli esperimenti lo rende quasi più vicino ad un parco dei divertimenti. Lo trovo fantastico.


Il museo è situato nelle ex cave vittoriane.
L'edificio da solo merita la visita, tutto il resto è quasi un "di più". Lo spazio è immenso, su più piani, organizzato in modo impeccabile.


Tra i tanti animali imbalsamati troviamo Dolly, la prima pecora clonata nel 1986, e la sua storia.


Nella sezione dedicata alle scoperte troviamo l'inquietante orologio dedicato al Millenium che con i suoi 10 metri di altezza e le sue figure dovrebbe portare a riflettere su qualità e difetti del XX secolo.






  1. Terminata la visita, ci concediamo il solito American Coffee con una fetta di Carrots Cake. Ormai il caffè lungo del pomeriggio, che ci ricarica, sta diventando una tradizione.



Questa volta lo prendiamo nella The Elephant House, nella saletta tonda che dà sui giardini e sul castello, dove, come dicevo ieri, pare sia stato scritto il primo libro di Harry Potter...


Ancora un bus, ripassiamo davanti a questa chiesa sconsacrata, credo, dal momento che è una distilleria... proprio al centro di un incrocio... e mi piaceeeee...


La giornata si conclude al pittoresco Dean Village. E' un piccolo quartiere, poco distante da Princes Street, dove il tempo sembra essersi fermato.






Ancora uno sguardo al The Castle e, col nostro n. 11, torniamo al campeggio.


Domani si riparte verso nord.


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1 AGOSTO 2019
EDIMBURGO - SAINT MONANS - ANSTRUTHER - SAINT ANDREWS - ARBROATH

Sveglia, colazione, camper service (il primo...) e si parte.
Prima di attraversare il Firth of Forth e passare dalla sponda di Edimburgo a quella di Dundee, ci fermiamo ad ammirare il particolare Forth Railway Bridge, il ponte ferroviario di colore rosso.
A lato ce ne sono altri due, più moderni...


Noi percorriamo invece il Forth Road Bridge...


Ci fermiamo a Saint Monans, un piccolo villaggio di pescatori.
Iniziamo a gironzolare attorno alla deliziosa Parish Church, una chiesetta in riva al mare, costruita nel 14° secolo da David II in segno di gratitudine per essere sopravvissuto da un naufragio in quella zona.



Passeggiando lungo la costa arriviamo al porto, c'è la bassa marea e le barche sono tutte in precario equilibrio sul bagnasciuga.





Ovunque cataste di ceste per la pesca.

Subito fuori dal  paese un mulino in pietra. Veniva utilizzato per pompare acqua di mare verso le saline, ora resta uno scorcio particolare.


Ripartiamo e raggiungiamo Anstruther.... tappa obbligatoria perché qui c'è il ristorante più rinomato di Scozia per il Fish & Chips.... e non vogliamo provarlo???
Dopo aver preso la nostra abbondante dose di Haddock (un pesce simile al merluzzo), dietro di noi si forma una lunga coda a dimostrare che il posto è molto rinomato.


Le persone acquistano come noi il pesce take away e si fermano a mangiare davanti al locale stesso (che comunque fa anche ristorante), occupando panchine e muretti lungo la passeggiata del porto.


Noi ci spostiamo poco più in là e, incredibilmente al  sole, ci gustiamo le nostre abbondanti porzioni di pesce... croccante, non unto, divino!!!!


La vista è impagabile...


...e questa bimba che raccoglie conchiglie sulla spiaggia, meravigliosa...
La sabbia è grossolana e rossiccia, le conchiglie sono rare, ma qualcosa si trova. Io mi limito ad osservare.

Dopo pranzo raggiungiamo Saint Andrews.
Parcheggiamo appena fuori dal centro che raggiungiamo passeggiando lungo la costa. Molte persone passeggiano in acqua, qualcuno fa pure il bagno. Non fa freddo, ma la situazione non invoglia a buttarsi in mare...


Saint Andrews è la cittadina da cui ha avuto origine il gioco del golf. I campi sono ovunque. Qui è molto popolare e a costi molto contenuti... probabilmente perché il green non ha  bisogno di grandi cure e impegnativi impianti di irrigazione...


Camminando arriviamo alle rovine dell'antica Cattedrale. Costruita nel XII secolo, era la più grande cattedrale di Scozia quando la città era capitale religiosa, centro monastico e meta di pellegrinaggi.
Purtroppo, condannata dalla Riforma, divenne cava di pietra...


Quello che resta ci permette comunque di immaginare le reali dimensioni.
Il fatto che sia sul mare la rende ancora più suggestiva.




Decidiamo di affrontare i suoi 157 scalini (scala stretta stretta a chiocciola) e saliamo sulla Saint Rule's Tower, 33 metri di altezza... una vista impagabile...


Tornando al camper ci fermiamo al castello.
Bello, sul mare, ricco di storie curiose, legate soprattutto a lotte contro i riformatori, con roghi e assedi...


Qui gli assalitori scavarono un tunnel per entrare nel castello, ma gli occupanti scavarono un contro-tunnel per intercettarli.. 😂


Il tunnel... proprio un buco nella roccia che passa sotto al castello, è visitabile..


Riprendiamo la strada del ritorno...
Questo viaggio è caratterizzato dai fiori. Ovunque ci sono giardini fioriti, finestre, cortili, aiuole... colorate, variopinte, curate in modo impeccabile.



Quando dico ovunque mi riferisco anche agli stivali in fiore che decoravano le strade del piccolo paese di Saint Monans..


...o le scarpe da golf... usate come simpatici vasi di fiori nei giardini privati di Saint Andrews...


Si riparte, si supera un altro lungo ponte, attraversiamo il fiume Tay, oltrepassiamo Dundee e...


...ci fermiamo per la notte a Arbroath... qui, fronte mare, da dove sto scrivendo...

E con questo a domani...💖🐟🌷


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2 AGOSTO 2019
ABROATH - GLAMIS - STONEHAVEN - PORTNOCKIE - LOSSIEMOUTH

La notte è tranquilla, il posto silenzioso, se non fosse per i gabbiano che strillano e lo "sciabordio dell'onde" che ci fanno sentire come in barca. Gli unici rumori della notte sono, infatti, questi, acqua e gabbiani, subito strano, poi piacevole... comunque dormiamo come sassi.

(P.S. mi sono dimenticata di dire che ieri, lo abbiamo scoperto per caso, ci siamo fermati per un caffè ristoratore, dopo l'abbazia di Saint Andrews, in un locale, modesto... e solo oggi abbiamo scoperto che era frequentato da Harry e Kate durante il loro soggiorno universitario... Forte...😎

...Ok... chiusa la parentesi...)

Come prima cosa, dopo una breve passeggiata, andiamo a visitare la splendida Abbazia di Arbroath, costruita in arenaria rossa per volere di Guglielmo I di Scozia.




Doveva essere immensa, se si pensa che i "pallini nel prato" erano le colonne della navata centrale!



In questa abbazia, nel 1320, gli scozzesi firmarono la dichiarazione di indipendenza dall'Inghilterra.

Le volte della casa dell' abate sono esagerate...




Torniamo al camper percorrendo le vie del paesino, noto per essere un piccolo porto di pesca, famoso per gli smokies, le affumicatorie di paddock.
Pannelli spiegano i procedimenti antichi, ma...


...ovunque ci sono negozi di pesce e...


..luoghi dove si può, oltre che acquistare ogni sorta di pesce, vedere tutti i passaggi per arrivare ad affumicare...

Ripartiamo verso Glamis, percorrendo un'autostrada dove il cartello più frequente è questo ...
Infatti la strada attraversa campi coltivati e numerose fattorie, quindi l'autostrada è praticata anche da numerosi trattori spesso con lunghi rimorchi...


Prima di arrivare a Glamis ci imbattiamo in questo splendido castello.


Ed eccoci al famoso castello di Glamis.
Lo raggiungiamo dopo aver percorso un lungo rettilineo e subito ci mandano a parcheggiare in un prato, convinti che partecipiamo ad una manifestazione equestre (due gocce d'acqua e la nostra vacanza sarebbe terminata affossati nel prato...). Poi ci sistemano bene...fiuuuu


Il castello è bellissimo, tutt'ora abitato dai conti di Strathmore e Kinghorne. Qui trascorse la sua infanzia la Regina Madre e vi nacque sua sorella Margareth.


Ne visitiamo una piccola parte...non è possibile fare foto degli interni, ma...


...l'elegante salone con ritratti di famiglia, conservato come era nel 1900, con una stanzina destinata alla cura delle parrucche maschili, in cui si mettevano il borotalco...


La grandiosa sala da pranzo ricca di quadri, argenti e vasellame da sogno...



Il Glamis Castle è tra i più visitati di Scozia, al termine della visita decidiamo di pranzare nel camper, nel bellissimo parco, prima di procedere verso...

...Dunnottar Castle...


Spettacolare!
Il castello si trova poco prima di Stonehaven ed è sicuramente uno dei castelli più rappresentativi di Scozia.


Il panorama sul mare è... questo...


L'interno è formato da perimetri di abitazioni di pietra, che ben rendono l'idea delle dimensioni e della vita che si svolgeva all'interno del maniero. In ogni stanza c'è un camino.
E' davvero suggestivo.


Il castello è passato alla storia per una serie di terribili, truci, avvenimenti, ma anche per essere riuscito a salvare i gioielli della corona scozzese nel 1651, durante la guerra civile (gli stessi che abbiamo ammirato nel castello di Edimburgo).





Ci buttiamo sulla A 947 per spostarci verso nord.
Lungo la strada ci imbattiamo in questo.. il Fyvie Castle, incantevole, immerso in un grande parco ricco di animali e fiori.



Inizia ad essere tardi, quindi ci concediamo giusto una passeggiata attorno all'edificio... non incontriamo nessuno, nemmeno un piccolo fantasma. 

Ogni luogo visitato finora ne possiede qualcuno...
Giovani ragazzi dispettosi, fanciulle disperate per amore, cavalieri decapitati che vagano per oscuri corridoi in cerca di vendetta o giocatori di carte rinchiusi in stanze buie per castigo... bellissimo...




Finalmente arriviamo al mare...


Prima di giungere a destinazione, una piccola deviazione ci permette di ammirare, a Portknokie, questo...
il Bow Fiddle Rock, una roccia sul mare, famosa per avere le sembianze di un arco di violino.


Il paesaggio è unico... il sole che sta tramontando colora tutto in modo quasi magico.


Mentre fotografo, Guido nota un po' di movimento in mare... Poco distante dalla riva ci sono numerosi branchi di delfini che saltellano naturalmente fuori dall'acqua. Inizia a fare freddo (la giornata anche oggi ci ha regalato sole e temperature elevate), ma continuiamo ad ammirarli estasiati.


Ci spostiamo ancora di pochi chilometri per raggiungere un'area camper, non attrezzata, dove trascorremo la notte.
Intanto il sole tramonta, si alza la marea e sembra di essere di nuovo in mare...



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Buongiorno,
altra nottata super! Ma...

Qui il sole tramonta tardissimo, tra le 21.30 e le 22 ed è la seconda notte che dormiamo in riva al mare... e malgrado l'acqua sia distante da noi, per tutta la notte sentiamo un gran rimestare di onde.
Insomma, la notte sale la marea, il mare questa notte era a pochi metri dal nostro musetto, e poi riscende. Quindi tutta la notte si sente questo "lavoro", ma al nostro risveglio è tutto come la sera prima ... acqua distante.. 😀😀😀
...ma noi ci siamo alzati di notte... e lo abbiamo SGAMMATO!!!
E' lo stesso motivo per cui i gabbiani si danno tanto da fare, strillando tutti insieme, senza sosta!

Ci si fa l'abitudine molto in fretta, sono più piacevoli che molesti 😍

Detto questo, colazione e via....🚐

3 AGOSTO 2019
LOSSIEMOUTH - ELGIN - FORRES - FORT GEORGE - DRUMNADROCHIT


Al mattino il tempo sembrava grigio, ma anche oggi è uscito il sole e il clima scozzese ci ha graziati...
...però tutti i giorni qualcuno ci dice "Have a good time..." 
...e probabilmente l'augurio... va a buon fine 😎😂

Ci spostiamo alla vicinissima Elgin e andiamo a visitare l'ennesima abbazia. Anche questa segnata dal tempo e dai numerosi incendi e saccheggi. 


Costruita nel XIII secolo questa cattedrale gotica, soprannominata la "Lanterna del Nord", è stata dapprima incendiata da un conte, inferocito perché era stato scomunicato (tanto angioletto non doveva essere...), successivamente saccheggiata ed abbandonata.


Quello che resta è una splendida idea di quello che doveva essere. Più piccola di quelle visitate fino ad oggi, ma davvero affascinante.
Saliamo fino alla sommità delle due torri, dove, nei vari livelli, sono esposti capitelli scolpiti e frammenti delle antiche vetrate gotiche.




Un giro fino all'altare maggiore...


...e una sosta alla sala capitolare, ottagonale, con le volte che partono da una colonna centrale a cui è incorporato un leggio in pietra... siamo senza parole...


Pare che il tetto nel 1500 il tetto della cattedrale, ormai abbandonata, venne spogliato del suo piombo per essere venduto in Olanda. Peccato che la barca,  troppo pesante, affondò nel porto di Aberdeen... giustizia divina...😊

Riprendiamo il nostro viaggio, la prossima meta è la distilleria Dallas Dhu di Forres.

Lungo la strada troviamo i cartelli più bizzarri...


ATTENZIONE PAPA' CON BIMBA IN GONNELLINA


ATTENZIONE ATTRAVERSAMENTO COPPIA DI ANZIANI CARINI (lui più acciaccato)

Ed eccoci qui. La Dallas Dhu è ormai una distilleria dismessa, oggi diventata museo. Abbiamo scelto di venire qui perché chiarisce, attraverso macchinari ai quali possiamo accedere, tutta la procedura per la produzione del Whisky.


Ci viene fornita un'audioguida in italiano che ci spiega in modo esauriente tutti i macchinari e i procedimenti.
Il lavaggio dell'orzo, la germogliazione, l'essicatura, il primo processo alcolico, la distillazione, fino ad arrivare all'imbottigliamento e ai dazi in base al prodotto ottenuto.





Il prodotto varia in base anche al grado alcolico e tra i vari accessori, vediamo la "cassaforte del distillatore", colui che aveva il compito di selezionare il prodotto al termine del ciclo.



Finita la visita ci viene offerto un assaggio di ottimo whisky. Noi non siamo amanti di questo super alcolico, siamo più "donnicciole" da Porto o Passito... però troviamo il "cicchetto" (uno in due...) davvero eccezionale.


Quindi riprendiamo la strada... e non basta la guida a sinistra... e l'assaggio alcolico...
...iniziamo con le Single Track... le strade strette, a una corsia (giusta giusta..)...


Le Passing Place, spiazzi per attendere il passaggio dell'altra vettura, sono abbastanza frequenti e gli automobilisti sono: gentili, rispettosi e tutti ...di buon umore.. Nessuno rivendica il passaggio per primo, anzi! Chi passa per primo generalmente esterna profonda gratitudine!!! ... e chi dà strada si sente fiero della buona azione... Fantastico!


Ora una piccola parentesi.
Ovunque si trovano bagni, belli, puliti, gratuiti. Una grande sicurezza per le signore (siamo famose per le numerose visite quotidiane). Però i locali sono tutti stretti, io, che non sono proprio tanto voluminosa, fatico a destreggiarmi per le funzioni più banali...
Ecco, purtroppo gran parte della popolazione che abbiamo incontrato fino ad oggi, simpatica, affettuosa, disponibile, sorridente, ...ecco.. non è proprio con forme comuni... e mi domando... Ma andranno in altri bagni che non ho ancora incontrato???


...ps... "e povero anche il cavallo..."

(Scusatemi.... 😟)

Torniamo a noi.
Subito dopo pranzo entriamo qui.
Siamo a Fort George, il più grande e completo forte militare del settecento in Europa. Oltre che meta di visite turistiche, il forte è tutt'oggi utilizzato uno dei reggimenti dei Queen's Own Highlanders, ora chiamato 4th Battalion The Royal Regiment of Scotland.


E' immenso! E una parte non ci è concessa perché occupata dai militari. 




Un piccolo museo racconta la storia del reggimento dal 1800 fino ai giorni nostri, con grande patriottismo.


E' stato costruito nel 1748 con lo scopo di rafforzare il dominio inglese sulla Scozia. Il forte difendeva la baia di Inverness.
Possiede 6 bastioni angolari, tutti ancora dotati di cannoni, che sorvegliavano ogni direzione.



Ci sediamo sulle mura dei bastioni e, assieme ad altri turisti, osserviamo incantati la baia e i numerosi delfini che fanno evoluzioni regalandoci uno spettacolo unico.


Questa foto è... SO BRITISH...


Oltrepassiamo Inverness e..


...arriviamo lungo le rive del famigerato Lochness. La strada ci offre scorci stupendi.



Arriviamo a Drumnadrochit verso le 18, giusto il tempo di controllare il programma per i prossimi giorni, fare due conti in chilometri e prenotare un'intera giornata alle isole Orcadi per dopodomani.


E ora... Buonanotte 💖

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4 AGOSTO 2019
DRUMNADROCH - JOHN O' GROATS

Inizio con una curiosità.
Siamo in Scozia, qui si viaggia a miglia... un miglio sono 1000 yards... 1 yard corrisponde a 1000 piedi... e a me piace quando il navigatore dice: "tra 1000 PIEDI girare a destra"...🐛🐛🐛😊

Per fortuna abbiamo Tom (Tom) perché i limiti di velocità, pur essendo molto alti, sono severi e i controlli continui. Le videocamere sono sparpagliate su ogni strada. Tom, regolato in miglia, ci permette di controllare la velocità che sul nostro contachilometri è in km/h. Una bella cosa!

Ok! Detto questo è domenica...


Una bella colazione, il giornale del giorno con la cronaca di Sanremo, poi si va!

Prima tappa il bellissimo, Urquhart Castle. Altro castello mastodontico, le numerose riproduzioni rendono l'idea di quello che doveva essere prima di finire così. E' molto affascinante, affacciato sul Lochness, spettacolare...



Il castello è però nel pieno delle mete dei turisti che vengono in Scozia (come noi, infondo...) e pullula di italiani, francesi e giapponesi estasiati. Sembra di essere dentro ad un formicaio.
Non eravamo preparati a tanta folla...



Proseguiamo verso nord, superiamo una serie di ponti e ci troviamo a costeggiare il Mare del Nord.

Ieri, nelle varie documentazioni, ho scoperto che il Lochness, proprio il lago, è più profondo del Mare del Nord e di diverse aree dell'oceano (da qui risulta quindi molto facile, per un mostro, nascondersi in cavità recondite...🐍😏)


Viaggiamo, il traffico è davvero tanto, forse anche perché è domenica, ma riusciamo perfino a restare incolonnati in coda. Però, più ci spostiamo verso nord, più diminuisce.

I paesaggi che si muovono attorno a noi sono bellissimi. Divoriamo con gli occhi ogni panorama.
Si alternano pianure gialle, pascoli di mucche nere, pascoli di pecore, recinti con cavalli, corsi d'acqua, una striscia di Mare del Nord con enormi navi e piattaforme, paesaggi di montagna con alti alberi, "salitoni e discesoni", pittoreschi porticcioli...

Tutto questo, purtroppo, rimarrà nei nostri occhi, la mia macchina fotografica non riesce a far rendere, con i suoi scatti, la sensazione di spazio infinito che vediamo.





Ci fermiamo per fare pranzo nel bosco del Dunrobin Castle. Una foto e si riparte.

Ogni tanto scende qualche goccia, che rende tutto molto più "Scottish.


Attraversiamo splendidi paesini in festa.


Cerchiamo di immortalare qualche casa che ci sembra più caratteristica, ma dovremmo fotografarle quasi tutte... I fiori, i giardini, sono davvero belli!





Il panorama continua a cambiare..


Da quando siamo entrati in Scozia, questo è stato il cartello più frequente.


ATTENZIONE CERVI IN FUGA




Sopra Wick facciamo una deviazione e, viaggiando su questa Single Track, arriviamo al Castle Sinclair.

Lungo la strada ci accolgono solo tante pecore, beeeeelle... E mucche nere sparpagliate nei pascoli.


Parcheggiamo, costeggiamo il faro, ci infiliamo nei campi, superiamo una serie di cancellati, ammiriamo la vegetazione molto particolare e...






...arriviamo qui. Il castello è davvero suggestivo, diciamo bello come quello di questa mattina, forse un po' più diroccato, ma sicuramente più selvaggio e meno affollato.


Il castello è su un promontorio a picco sul mare e attorno a lui le rocce sono state cesellate da onde e vento. E' tutto davvero suggestivo.
Qui siamo soli con il vento, una manciata di turisti sprovveduti come noi, qualche uccello che si abbatte sul mare a cercare cibo e...




....Guido avvista una cosa nera... che si muove... non c'è più! no! No! E' li!!!!
AVVISTIAMO UNA FOCA!!!

ECCOLA!
Dal momento che poi sbuca e ci guarda interessata, probabilmente è lei che ha avvistato noi,  in alto tra i roccioni...



I chilometri sono ormai pochi, proseguiamo con il mare e le isole Orcadi ormai in vista. Si viaggia solo verso nord.

La strada è una striscia di asfalto tra il nulla e noi abbiamo ancora voglia di guardarci intorno.



Puntiamo al faro di Duncansby Head. Siamo su un alto promontorio. Fuori dal camper tira una certa zibbolina... Freddo e vento.


Passeggiando tra le pecore, che si muovono come pecore... tutte di qua... tutte di là... e soprattutto evitando il più possibile le loro "tortine"...


...raggiungiamo i Duncansby Stacks, i faraglioni alti 65 metri, siamo incantati... un'altro scenario dopo una giornata fantastica.


...Guido avvista un'altra foca!!! Sotto di noi ce ne sono tante... Nuotano, emergono, si tuffano.. quando si immergono girano su loro stesse mostrando la pancia.. Bellooooo...
Restiamo al freddo e al vento ad osservare tutto questo...



Torniamo al camper.

Domani ci aspettano le isole Orcadi. Abbiamo prenotato un maxi tour che tocca tutte le isole. Non danno tempo buono, ma a dire della vegetazione credo che qui il clima non sia proprio dei più caldi.


Andiamo a dormire a John o' Groats, accanto alla casupola dell'imbarco. Il villaggio è formato da 6 casette attorno ad una piazzetta circolare.

Siamo qui...


A domani...

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JOHN O' GROATS - ORKNEY - JOHN O' GROATS

Nottata movimentata. Sono andata a dormire tardissimo perché internet andava e veniva...

...e così questa mattina presto, mi è toccato il resto... (chi ha scattato questa foto poco social è un vigliacco!!! 😎).

Durante la notte il  vento ha iniziato a fischiare fortissimo e durante la notte ha iniziato a piovere con un'intensità tale che sembrava che piovessero meteoriti.

Il bello del camper è che senti il tamburellare (che in questo caso era più un'orchestra di grancasse) e sai di essere al sicuro, al calduccio... e puoi continuare a dormire.



Finalmente visitiamo il villaggio di John O' Groats... finita la visita! C'è davvero solo il porticciolo.

Il borgo prende il nome da John, un olandese, primo traghettatore per le Orcadi del XV secolo, con "groats" che era il nome della moneta scozzese che chiedeva per il trasbordo (...in pratica UN FIORINO 😁)



Per fortuna prima di imbarcarci, il traghettino, probabilmente un rimorchiatore in disuso, esce dal porto. Diciamo che la manovra non è delle più semplici e sulle fiancate del mezzo si notano chiaramente anni di calcoli errati...


Salutiamo John O' Groats, direzione Orkney.


Le isole Orcadi sono un arcipelago scozzese di 70 isole, di cui solo una ventina abitate.
Per la gente del posto si definisce isola quel pezzo di terra sul quale una pecora può brucare per un anno, altrimenti è uno scoglio.

Scendiamo a Burwich (così piccola che non c'è nemmeno il cartello col nome) e un bel pullman ci accoglie e inizia a portarci a zonzo.


Le Orkney hanno una loro bandiera che sventola ovunque.


Qui nel 1939 la nave da guerra britannica Royal Oak venne silurata da un sottomarino tedesco. Morirono 833 marinai. Churchill decise così di evitare altre invasioni nella baia costruendo degli sbarramenti.

Questi sbarramenti sono tutt'ora presenti tra le isole e fungono da collegamenti. Ne passiamo quattro.


Precedentemente, nel 1918, nella stessa zona la flotta tedesca fu sconfitta e, temendo che le navi finissero in mano ai nemici, il viceammiraglio von Reuter ne affondò 52 su 74...

Ora una parte sono visibili, un'altra sono la gioia dei subacquei.


Ci fermiamo a Kirkwall dove facciamo due passi e visitiamo la cattedrale di St. Magnus.

E' tutta in arenaria rossa, davvero bella.


L'interno presenta una serie di antiche pietre tombali tutte incise con simboli a volte inquietanti... la morte, la clessidra, la falce...


C'è anche un monumento a John Rae, esploratore dell'Artico canadese e scopritore del passaggio a Nord-Ovest. La sua tomba è nel cimitero fuori dalla chiesa. Durante il nostro giro troviamo molte statue dedicate a questo personaggio.


Velocemente un giro nell'antico palazzo vescovile, Earl's Palace. Bello, caminetti in pietra in tutte le stanze. All'interno dei pannelli rappresentano le stanze com'erano in passato e si rivivono gli ambienti.

Ripartiamo. Attorno a noi campi e pascoli, la principale economia delle isole. Pecore e mucche ovunque.



Facciamo pranzo a Stromness, villaggio famoso perché fu da qui che il Capitano Cook partì per il suo ultimo viaggio.
Ci limitiamo a fare due passi e qualche foto di scorci piacevoli.






Una zona del porto è dedicata ai mezzi di salvataggio in mare.





Proseguiamo percorrendo simpatiche Single Traks... questa volta con un pullman gran turismo...aiutoo..


Altra sosta. Skara Brae. 
Costruito nel 4000 a.C., è il villaggio neolitico più antico delle coste atlantiche. Era rimasto nascosto tra le dune fino al 1850 quando una tempesta lo fece emergere.







Oltre ad essere bellissimo è in una baia di sabbia bianca, deliziosa.

Poco più avanti visitiamo l'abitazione di colui che ha fatto la sensazionale scoperta.
Skaill House, una casa borghese del 1620, abitata fino ad una decina di anni fa.





Ancora un po' di strada, qualche fattoria col tetto verde di muschio e...


Siamo a Ring of Brodgar, in origine 60 megaliti disposti in circolo, costruito nel 2600 - 2500 a.C.
Questo complesso testimonia una forte attività sociale e culturale durante l'età del bronzo.






Poco oltre Standing Stones, neolitico, 3000 - 2900 a.C., sono tre, ma in origine erano 12, in circolo con un focolare al centro.
Purtroppo nel 1814 il nevrotico proprietario del terreno sul quale sorgevano, seccato per la continua presenza di visitatori, li fece saltare in aria 😱
Quelli che ammiriamo sono stati ricomposti da appassionati di pietre....
Pazzesco!!!!


L'ultima ed emozionante sosta la facciamo alla Italian Chapel.
La sua storia è dolcissima.


Durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il 1942 e il 1945, qui l'esercito di Sua Maestà aveva installato un campo di prigionieri italiani che, isolati (nel vero senso della parola..) cercarono di ritrovare un po' di Italia costruendo una cappella con materiale di recupero.




Lamiere, carta catramata, legno di relitti e decorazioni in trompe-l'oeil... la caratterizzano.
Al termine della guerra, liberati i prigionieri, il sacerdote si fermò per terminare il lavoro.

Degli edifici posizionati parallelamente dell'antico campo restano le fondamenta e questa cappella davvero significativa.

Appagati per la bella giornata, alle 19 riprendiamo il nostro battello.
Due chiacchiere con altri camperisti...
Ancora qualche foca che fa capolino dall'acqua quando siamo quasi arrivati...



E si torna a casina. La notte la passeremo là, accanto al faro in cima alla scogliera.


Fa buio e ricomincia a piovere. Anche oggi il tempo ci ha graziati. Un solo acquazzone in uno dei pochi momenti che eravamo al riparo. Poi... sole, nuvoloso, sole, caldo, vento... 😉

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6 AGOSTO 2019
JOHN O' GROATS - DURNESS

Oggi la sveglia è stata una pecora che ha iniziato a girare attorno al camper belando per almeno mezz'ora... Abbiamo il congelatore troppo piccolo... altrimenti...😋

Il tempo è pessimo. Non piove, ma c'è una nebbia fittissima.
Cercando di evitare le pecore adagiate lungo la strada, ci allontaniamo dal faro di Duncansby Head, dove abbiamo dormito, e raggiungiamo la strada principale. Direzione Dunnet Head.


Per raggiungerlo percorriamo una lunga single track, oggi faremo solo queste strade, tutta immersa nella nebbia.

Dunnet Heat è il vero punto più a nord della Scozia. Purtroppo la nebbia ci permette di vedere il faro, ma non il bel panorama sul mare. Pazienza.

Tornando sulla strada principale (anche lei una single track), incappiamo un un pascolo di Hairy Coo, le mucche capellone di Scozia, dette anche Highlands Cows perché sono tipiche della zona....sicuramente fotogeniche...

La meta successiva è Strathy Point, pranziamo tra la nebbia, non si vede niente, ma decidiamo comunque di raggiungere il faro, con una bella passeggiata tra i pascoli di pecore.

Questa volta ci va bene. La nebbia si dirada e raggiungiamo il mare, abbastanza distante, con una bella luce. Qualche foto e la visibilità torna pessima.



La nostra strada continua verso nord-ovest. 
Attraversiamo la parte più selvaggia delle Highlands. Anche oggi il paesaggio cambia continuamente e la mia cara Nikon non riesce a cogliere quello che fotografano gli occhi.


Rilievi rocciosi o coperti di torba, lande, improvvisi e misteriosi lochs, coste frastagliate...

La strada principale, l'unica per muoversi da nord-est a nord-ovest, è questa lunga single track. Nebbia e pioggerellina non aiutano.

Il paesaggio però è davvero spettacolare. Approfittiamo di alcuni passing places, le zone preposte a CERCARE di passare in entrambi i sensi, scattiamo alcune foto. 
..La sosta non è altrimenti possibile...



I NEED A COFFEE!
Ho bisogno di un caffè! Il caffè lungo, tipo brodaglia, bello caldo nel bicchierone, tipo americano, ci permette di ricaricarci a fine mattinata o primo pomeriggio. Senza crolliamo rovinosamente in un terribile stato di torpore. Pensiamo siano le ore di luce continue e il clima (non certo l'età o i lunghi tragitti...)


Detto questo, si materializza dal nulla...questo, un chioschetto che sembra uscito dall'ultimo libro di Harry Potter, dove una signora ci serve due belle dosi di Americano take away.


La single track continua con ponti in ferro o antichi ponticelli in pietra.



Non mancano i cartelli e quando appare questo bisogna fare davvero attenzione perché le pecore pascolano sui bordi della strada o la attraversano ...senza guardare...


ATTENZIONE LE PECORE POTREBBERO ESSERE OVUNQUE


Anche le cabine telefoniche sono un tocco di colore. Oltre al rosso in mezzo a tanto verde, si trovano nei posti più impensati. Questa, ad esempio, è in un incrocio, ma la casa più vicina è ad almeno 5 miglia. Vedere una cabina in mezzo al nulla è affascinante...


Lo stesso vale per le buche delle lettere. Tra la cassetta e l'abitazione c'è una provincia... Per andare a prendere la posta bisogna chiedere le ferie...😂😂😂


Piano piano ci avviciniamo alla nostra destinazione di questa sera. Cambia il panorama, ma non la strada.


Per capirci, questi sono due camper che si incrociano sulla Single track. Quel rombo bianco sul davanti è il cartello che indica una passing place. Non ci sono alternative e, dal momento che è l'unica strada, è tutto un... 

...passo io...passi tu...grazie... grazie a te.. dai, ti ho fatto i fari, passa.. ci passiamo? ...fiuuuu siamo passati...toh una macchina a 2 miglia, meglio che mi fermi... ah! no! si  è fermata lei...



Lungo il tragitto ci fermiamo e raggiungiamo a piedi l'immensa Ceannabeinne Beach. E' bellissima, la sabbia bianca o rosa.
Anche qui, scendiamo fino al mare per scattare qualche foto.



Poco distante, ci fermiamo alla Smoo Cave, vicino a Durness.
Anche qui ci avventuriamo lungo una scalinata che porta al mare e ci inoltriamo in una grande grotta marina. C'è la bassa marea.




E' possibile accedervi liberamente per un primo tratto, poi probabilmente si procede con uno speleologo, ma non siamo così attratti..



Passeggiamo lungo la Geodha Smoo, l'insenatura tra la grotta e il mare aperto. Per raggiungere la costa entriamo in un pascolo di pecore. Gran parte dei campi sono recintati, però i cancelli hanno accesso libero. Generalmente un cartello chiede di richiudere per non fare uscire le pecore e non fare entrare cani (il nostro sarebbe terrorizzato alla vista di una ferocissima pecora bianca!)


Pecore ovunque!



Il colpo d'occhio non è male.


Ancora uno scorcio e troviamo un posto tranquillo, vista mare, dove trascorrere la notte...


E con questo... A DOMANI  💚🚐💚




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7 AGOSTO 2019
DURNESS (BALNAKELL BEACH) - SCOURIE - ULLAPOOL - KINLOCHEWE

La notte davanti alla splendida spiaggia scorre tranquilla. Ogni tanto piove.

Ma quando ci svegliamo c’è il sole.


Attraversiamo la zona nord ovest delle Highlainds. 
Le pecore ci seguono… o ci precedono… per quasi tutto il percorso.




I paesaggi sono ancora più belli di ieri. Sempre lungo single tracks, percorriamo salite e discese (che a volte superano il15% di pendenza), con vegetazione bassa e improvvisamente boschi di alte conifere.



Viaggiamo tra il livello del mare e i 1000 metri di altitudine.
Ci troviamo tra le montagne e il mare, tra il mare e laghi di ogni dimensione, davanti al mare pieno di isolette.

Davvero tutto incantevole.




Dietro una curva ci appare Ardvreck Castle o meglio le sue rovine.
Il castello, del XVI secolo, sorge su una stretta penisola del Loch Assynt. Pare che sia stato distrutto da un fulmine





L’unica cosa certa è che all’interno, malgrado sia piccolino, vivano due fantasmi, quello di una ragazzina e quello di un signore in abito grigio…




Continuiamo la nostra strada, la guida racconta che più di 200 milioni di anni fa questa zona era attaccata al nord America e le catene montuose che stiamo attraversando sarebbero la continuazione degli Appalacchi… forte…




 


ll pranzo lo facciamo a Ullapoll, un villaggio di casette bianche sulle rive del Loch Broom. Fish &Chips sul porto, vista incantevole e maniche corte. C’è un bel sole.
Due passi e si riparte.




La sosta successiva è poco distante.
Inoltrandoci in un bosco, lungo un bel sentiero, arriviamo alle cascate Measach nelle Corrieshalloch Gorge.



Il fiume Droma, formatosi in era glaciale, in questa gola crea una cascata di oltre 40 metri che si pùo ammirare dal ponte sospeso tra le pareti di roccia (altissimo, impressionante e ….dondolante…) oppure… 



Da quella passerella di ferro che si vede nella foto.. sospesa nel vuoto.
Ovviamente le foto sono state scattate da entrambi i posti.



Avviandoci verso Kinlochewe, la nostra destinazione per la notte, incontriamo ancora la grande spiaggia di Gruinard Bay, immensa, tutta sabbia rossa.





Dopo il villaggio di Gairloch costeggiamo il Loch Maree, un altro lago lungo e stretto, immerso nel verde dei boschi e circondato da rocce rosse, e arriviamo nel nostro piccolo villaggio per la notte.







Purtroppo dove dormiamo non ho "campo" e questo diario di viaggio porta via parecchio tempo, tra scaricare le foto dalla macchina, caricarle sul blog, ricostruire la giornata e scrivere.
Per evitare di restare indietro faccio tutto quello che posso senza internet, foto sul mio adorato Mac e su un foglio di scrittura annoto la giornata...

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8 AGOSTO 2019
KINLOCHEWE - PORTREE - UIG - DUNVEGAN (ISOLA DI SKYE)

Si riparte e grazie ad un collegamento internet veloce, che funziona solo se non ci sono boschi nei paraggi, completo tutto il diario di ieri e tranquillizzo amici e parenti che, siccome non hanno visto un aggiornamento, mi immaginano già arrestata per abigeato (giuro che nella doccia non abbiamo mai accatastato pecore...però ci abbiamo pensato...😉).


Un tratto di strada scorre tra una ripida parete rocciosa, la ferrovia e il lago.

Arriviamo in vista delle isole Ebridi e ci appare il ponte che faremo per entrare nell'isola di Skye.


Soprannominata "l'isola delle brume", per il suo territorio, è collegata dal 1995 alla terra ferma dallo Skye Bridge. Dalle prime miglia il posto appare splendido.


Pochi chilometri e facciamo una sosta per fotografare l'Old Bridge, un vecchio ponte in pietra, bello quanto l'esposizione di whisky (360 marche diverse dietro al bancone, tra le migliori del mondo...) dello Sligachan bar...

Un caffè bello lungo e si riparte...



Passiamo il villaggio di Portree, impossibile fermarsi; il piccolo paese è preso d'assalto dai pullman di turisti delle rotte classiche. 

Riusciamo a vedere le casette dei pescatori, colorate in modo vivace per far trovare loro la via di casa nella nebbia.


...continuiamo...

Questa isola ha due tipi di strade: quelle a "una corsia e mezza con linea tratteggiata centrale" e le Single Tracks. E' molto frequentata da auto a noleggio, camper e bus gran turismo...

"Track", sull'isola di Skye è una parola onomatopeica.. In pratica corrisponde al rumore dello specchietto retrovisore che si spacca urtandone un altro... Lo dico perché lungo la strada troviamo numerosi camper con specchietti attaccati col nastro adesivo... 😱😱😱


Percorrendo questi "facili" tragitti, tanto non guido io..., arriviamo in vista dell'Old Man of Storr, uno strano menhir, alto 49 metri, sul massiccio dello Storr (719m. slm).


La giornata è splendida e decidiamo di salire a vederlo da vicino. La passeggiata è interessante e a noi non dispiace intrufolarci lungo i percorsi segnati.


Alla partenza siamo in tanti, comitive di turisti giapponesi in "ballerine" e "abitini no trekking", spagnoli e francesi... sembra di essere in curva nord alla World League, ma, man mano che si sale la folla diventa più rarefatta.

Alla fine, ad ammirare il meraviglioso paesaggio, restiamo davvero in pochi.




Percorriamo circa 6 chilometri, in un contesto mozzafiato... Oltrepassiamo il monolite e lo andiamo a fotografare da una roccia  con panorama a 360 gradi.

Bello! Bello! Bello!




Per il pranzo ci fermiamo qui...


Un bagpipe player chi accoglie alla Kilt Rock...


...una cascata che si getta direttamente in mare dall'alto di una falesia dopo un salto di 90 metri.

...E con grande ammirazione, scopro che anche lo scozzese non riesce a resistere al fascino incondizionato di ..un buon caffè! 😍


Decidiamo di visitare tutta la penisola di Trotternish, davvero uno degli angoli più belli dell'isola.

Il paesaggio selvaggio è unico, caratterizzato da cottage bianchi che contrastano col resto del territorio.




Ovviamente la foto non rende, ma i campi sono viola di grossi cespugli di Erika (questa foto la dedico a Ester...)


Anche in questa landa desolata troviamo una cabina telefonica, funziona!


Ci fermiamo e raggiungiamo a piedi  le rovine del castello di Duntulm, entrando in un pascolo di queste pecore, tutte con grandi corna.



Il castello si affaccia sul mare, appartiene ai Mc Donald (un clan del posto, nessuna parentela con quello dei panini...), non è accessibile ed è abitato solo dal fantasma di un ragazzino caduto da una finestra per il forte vento.


Tornando al camper incappiamo nell'ennesimo leprotto.



Non avevo ancora avuto modo di fotografarli, ma i leprotti, qui, sono ovunque. Dovrebbero fare i cartelli "ATTENZIONE LEPROTTO"  e tapezzare la Scozia. A qualsiasi ora, dalle campagne alle città più affollate,  c'è qualche leprotto che schizza via spaventato...


Lungo la strada incontriamo ancora un gruppo di case originarie del posto del XIX secolo, con i tetti in paglia...


...e queste strane abitazioni che caratterizzano l'isola (queste ultime tutte abitate).


Percorriamo una strettissima Single Track e arriviamo a Uig.


Per la notte raggiungiamo Dunvegan.

La strada sempre "una corsia e mezza".

Con la guida a sinistra e la corsia di marcia a sinistra, io mi trovo centro strada... e non è una bella cosa, in pratica viaggio a pochi centimetri dagli specchietti "avversari". Non mi piace... passo tutto il viaggio seduta nella metà di sedile verso sinistra, scomodo, ma forse più sicuro...😏

E con le immagini di Duntulm Castle, auguro a tutti... buonanotte 💤



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9 AGOSTO 2019
DUNVENGAN - DORNIE - FORT AUGUSTUS - FORT WILLIAM

Dormiamo qui, lungo il Loch Dunvengan, che in realtà non è un lago come pensiamo noi, ma un lago marino (per noi un'insenatura, per loro sono tutti loco...). Il posto silenzioso, nella notte un forte vento ogni tanto ci scuote, ci culla.


La prima tappa è il poco distante Dunvengan Castle.
Facciamo l'apertura...



Piove... e fa pure freddino (13°). 


Questo castello è di proprietà del Clan Mac Leod dal XIII secolo, tutt'ora abitato dalla famiglia, come in altri manieri nelle stanze appaiono le foto di famiglia, attuali, se non fosse per i maschi in kilt.


Le stanze sono davvero affascinanti... restiamo colpiti dalla splendida biblioteca, con scrivania a due posti frontali e...


... da questa sedia che si trasforma in una scaletta, molto ben finita, per raggiungere i volumi più alti della stanza. Unica!




In un altro locale troviamo una lunga zanna di elefante, conquista di un avo e il corno che, si narra, sia stato staccato di persona da un Mac Leod al toro che lo aveva attaccato 😳



Ora ogni erede maschio deve bere dal corno, per fortuna una sola volta, mezzo gallone di vino bordeaux (poco più di 2 litri), in un colpo solo, come prova di virilità... 😂😂😂


Questa statua in pietra, alta come me... reggeva il trave di un caminetto.

Usciamo nel cortile, sotto una pioggia fine per ammirare il panorama, però ci soffermiamo su questo trampoliere che... resta immobile nell'acqua e IMPROVVISAMENTE fa uno scatto col collo e... 


...prende un pesce! Qualche movimento col collo in su e lo inghiotte... e via da capo...



...guardiamo bene e... toh! Una foca spiaggiata che guarda il mare. E' tutto grigio e lei si confonde col paesaggio.


Scopriamo che in questa zona vive una notevole colonia di foche così noleggiamo un gozzo e, con 13° che in acqua diventano almeno -10° e la pioggia fitta fitta, ci inoltriamo lungo le coste degli isolotti che circondano il castello.



Il sacrificio merita... ci troviamo immersi in un altro mondo. Foche ovunque. Ci guardano con aria ingenua, forse stupita, anche se di turisti ne devono aver visti parecchi..

Fotografare sotto la pioggia, in movimento, non è proprio semplice, scatto e asciugo l'obiettivo, scatto e asciugo, diventa un automatismo, con le mani bagnate e infreddolite, ma ne vale davvero la pena

Questo è gran parte del risultato 😍












Infreddoliti e bagnati (solo le giacche e i pantaloni in quanto gli scarponcini da trekking del Decathlon, primo prezzo, sono esagerati..), big hot coffee e un giro nei magnifici giardini del castello.





Durante questa straordinaria visita perdiamo la cognizione del tempo.

Impostiamo la nuova destinazione e lascialo alle nostre spalle la deliziosa isola di Skye, finalmente con un tempo veramente scozzese...



In questa sona ovest della regione la popolazione sfoggia con orgoglio la propria origine gaelica, al punto che tutte le indicazioni, sia sull'isola che nella strada che percorriamo successivamente, troviamo cartelli stradali scritti in due lingue e generalmente l'inglese è la seconda 😏

Arriviamo così al famosissimo Eilean Donan Castle, sul loco Duich (lago marino), simbolo della Scozia anche perché apparso in numerosi film di successo quali "Highlander l'ultimo immortale" (ero innamorata di Christopher Lambert) e Agente 007 Il mondo non basta (ero innamorata pure di Pierce Brosnan nei panni di 007... sono molto volubile...😔).


E' davvero bello, dai suoi camminamenti si vedono le coste dell'Isola di Skye.

Venne costruito nel XIII secolo per impedire l'accesso ai Lochs ai pirati scandinavi. E' accessibile solo attraverso un ponte in pietra.


Nel 1932 fu ricostruito secondo le piante originale e oggi è abitato dal clan MacRae.



La visita è interessante, molti cimeli e una simpatica ricostruzione, con tanto di manichini e prelibatezze in preparazione, della cucina del castello durante gli anni '30.

Uscendo mi sposto per fotografare l'altro lato del maniero e ...




...due "sposini" hanno scelto questa location stupenda per le loro foto. Sono bellissimi, in costume tradizionale, lei ha un'acconciatura davvero originale, un bel viso e si vede che entrambi amano anche le loro origini (oltre alla stola in tartan, lei indossa semplici sandali in pelle).

ps... fortuna che scelgono di salire su uno scoglio davanti alla rocca...
(fortuna per il cavallo.. 😎)

Ci rimettiamo in marcia.
Fiancheggiamo il Loch Cluanie fin dove si congiunge con il Loch Ness.

Qui, a piedi, raggiungiamo un altro Old Bridge (..che fantasia nei nomi..), un vecchio ponte in pietra, sotto al quale si formano una serie di cascatelle, realizzato nel periodo della costruzione delle chiuse di Fort Augustus, la prossima destinazione.


L'acqua ha sempre un caratteristico colore marrone dovuto ai terreni ricchi di torba.


Ed eccoci a Fort Augustus, il cuore del Caledonian Canal.

Allora... La Gran Bretagna è tagliata, da nord a sud da una serie di laghi consecutivi tutti lunghi e stretti. Il maggiore è Loch Ness che arriva a 35 Km.

Agli inizi del 1800 si decise di costruire un canale, il Caledonian, per unire, grazie ai laghi, il Mare del Nord all'Oceano Atlantico.

Questo canale, lungo 35,4 Km, è dotato di 29 chiuse (per colmare un dislivello di 30 metri), 5 delle quali, consecutive, sono proprio qui a Fort Augustus e permettono un dislivello di 13 metri.





Peccato che ad opera terminata i velieri (fragili per effettuare la pericolosa circumnavigazione) fossero stati sostituiti da robuste e veloci navi a vapore (con stazza maggiore del canale stesso..).

Ora è usato da piccole imbarcazioni da diporto, comunque in funzione.

Costeggiando il Loch Lochy...


Arriviamo a Fort William, questa volta sul Loch Eil.

E con questo... a domani 👻

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10 AGOSTO 2019
FORT WILLIAM - GLENFINNAN - OBAN - STIRLING



Appena dico che siamo a Fort William i miei figli mi ricordano che è una delle tappe della coppa del Mondo di Down Hill, entusiasti...

La cittadina è dominata dal monte più alto della Gran Bretagna (ahahahah!!!! 1340 metri...) ed è la più "annaffiata" di Scozia, con più di 300 giorni di pioggia all'anno ⛈⛈⛈ .

Per noi è una bella cittadina, con una via centrale, High Street, ricca di negozi di souvenir e punti di ristoro per qualsiasi gusto, strada che percorriamo serenamente, tutta, fino alla piccola stazione dei treni.

Da questa Rail Station parte regolarmente uno dei pochi  treni a vapore della Scozia , il Jacobite Steam Train, un treno famoso perché abbondantemente sfruttato nei film di Harry Potter.


Per restare in tema percorriamo pochi chilometri e andiamo a vedere anche il lungo viadotto  che collegherebbe Londra a Hogwarts.

C'è parecchia gente che aspetta, appostata ovunque, perfino arrampicata sulle colline circostanti. Pare che proprio ora debba passare il treno a vapore 🚂

Decidiamo di aspettare...



Tra il pubblico scorgo pure il maghetto, con la maglia della sua scuola...


Pochi minuti dopo il treno, sbuffando, soffiando e sferragliando , appare, lento, con i suoi vagoni rossi, sul lungo viadotto circolare.
E' incredibile, una strana emozione  ci fa tornare bambini. 




Tornando al camper ci fermiamo dalla piccola Glenfinnan Church, affacciata sul Loch Shiel,  con una caratteristica campana all'ombra di un grosso abete.


E Guido avvista... Un cervo accucciato poco distante, nel bosco.

E' bellissimo, mangiucchia delle foglie, non sembra spaventato e si lascia avvicinare.
Incredibile!



Mi allontano tranquillamente, lui è ancora lì. Magico...

Arriviamo alla piccola stazione dei treni di Glenfinnan. Qui il tempo si è fermato.



In un vagone d'epoca adibito a bar ci prendiamo il nostro solito "caffettone" e proseguiamo.


Continuiamo a fiancheggiare laghi e a superare ponti, la maggior parte in ferro.



Nella baia di Port Appir avvistiamo Stalker Castle, circondato dal Loch Linnhe, è uno dei castelli più fotografati di Scozia.
Costruito dal clan Mac Dougall nel 1320 è apparso nel film Monty Python e il Sacro Graal e in Highlander.


Curiosa, indago e scopro che la parola gaelica clann significa "discendenza".
Scopro anche che il Kilt, oggi considerato costume tradizionale scozzese, in realtà in passato era esclusiva degli abitanti delle Highlands.

I gaeli portavano un plaid allacciato alla vita; il grande pezzo di tartan serviva come mantello durante il giorno e come coperta per la notte.

Col tempo divenne più elaborato, il suo colore contraddistingue ancora oggi i clann.  Attualmente è costituito da una striscia di tessuto lunga 7 - 8 METRI, pieghettata, che arriva al ginocchio.
PS ....è vero... sotto non hanno le mutande.. indossarle è oltraggioso...😱


Chiacchierando superiamo anche il Connel Bridge, altro pittoresco ponte in ferro...

...e arriviamo a Oban.

Oban è una piccola stazione balneare divenuta famosa perché la regina Vittoria vi soggiornava in quanto trovava il clima propizio per i  suoi reumatismi (fa freddino... non ho capito se era propizio per guarirli o causarli...boh!)

Dal  porticciolo colorato partono i traghetti per le Ebridi, Oban è soprannominata "Gate to the Isles" (La porta  delle isole)


Ci viene l'acquolina in bocca nel vedere alcuni "Fish & Chips" affollati all'inverosimile.
Proviamo a trovare un posto, ma non è facile... allora..


...cerchiamo di soddisfare il nostro appetito infilandoci in un caratteristico pub.




Verso le 21 i colori del porto diventano, incredibilmente, ancora più vivaci.


Appagati dalla piacevole sosta proseguiamo per andare a dormire a Stirling.

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11 AGOSTO 2019
STIRLING - FALKIRK - GLASGOW

Sterling in passato è stata centro di violenti scontri tra le truppe scozzesi e inglesi, la lotta alla libertà e una serie di eroi locali (William Wallace e Robert de Bruce), ha ispirato la produzione di film famosi come Braveheart.

Noi andiamo al castello (XV secolo), uno dei più imponenti di Scozia, è stato restaurato e offre un'idea di come doveva essere in origine.



Nel cortile principale spicca la Great Hall, il grande salone, che esternamente ha un intonaco giallo ocra che serviva a rendere l'edificio impermeabile.



Nel cortile superiore, le mura del Palazzo Reale sono ricchi di gargoyles e sculture che ricordano lo stile manuelino (...che ci riporta al nostro amato Portogallo), voluti dal re Giacomo V.

...che sta lì a lisciarsi la barba...


Il tetto della Great Hall ha una serie di Unicorni...

L'unicorno è l'elemento caratteristico di tutto il castello, ce ne sono ovunque (... a noi   "ragazze" piacciono gli unicorni... 😍)


Passiamo negli appartamenti reali...


...Nella Stirling Heads Gallery con i suoi medaglioni in legno colorato a decorare il soffitto...


...Negli appartamenti della regina, con il custode caratteristico, in tema con gli arredi...



Dalle mura il panorama è a 360 gradi.

Si vede anche il monumento a William Wallace.


La riproduzione delle cucine è simpatico; calchi in gesso rendono una bella idea di come fosse frenetico il lavoro di cuochi e sguatteri per soddisfare le "reali" esigenze.


Un'altra ala del castello spiega in modo esauriente come si producevano gli arazzi e come sono stati filati quelli (copie degli originali) che abbiamo visto esposti nelle stanze visitate.


Il giardino della regina Anna è sublime.

Una volta usciti raggiungiamo la Holy Rude e il suo cimitero monumentale.

La chiesa del 1129 è l'unica, oltre all'Abbazia di Westminster, in cui è stato incoronato un re. Infatti nel 1567 qui è stato incoronato re Giacomo VI di Scozia (aveva 16 mesi...), figlio di Maria Stuarda, che divenne il primo re scozzese a regnare in Inghilterra.

La cerimonia era stata celebrata completamente in lingua scozzese e non in latino!



Torniamo verso il centro...



... e dirigiamo verso Falkirk, precisamente verso la mitica Ruota di Falkirk.

In pratica è un ascensore per barche, rotante, che collega il canale Forth and Clyde allo Union Canal.

Il dislivello tra i due bacini è di circa 35 metri, 24 dei quali vengono risolti dall'uso di questa ruota che gira grazie ad un semplice principio di Archimede. 
Il peso differente tra le due zone (sopra e sotto, in cui galleggiano le barche) permette la rotazione.







E' fantastica!!!!


Andiamo anche a vederla dall'alto e osserviamo i battelli passare...



Fa freddo e piove e il parco in mezzo al verde, dove c'è la ruota, anche se è domenica è  quasi deserto... 

...Fatta eccezione per questa bambina che... pure dà spettacolo, camminando  felice, sotto la pioggia, senza perdere occasione per riempirsi gli stivaletti d'acqua per poi sorridere soddisfatta del bellissimo gioco 😊



I pochi metri che mancano per colmare il dislivello tra i canali sono gestiti da due chiuse che abbiamo la fortuna di vedere in funzione.



La tappa seguente è Helix Park, sempre a Falkirk, dove andiamo ad ammirare i famosi The Kelpies, due enormi sculture di teste di cavallo (razza Clydesdale, una regione scozzese), realizzate dallo scultore scozzese Andy Scott.

Le avevo viste solo in internet... sono stupende!



Costruite con lastre di acciaio, sono alte una trentina di metri.

Nella mitologia celtica Kelpie è un demone spesso identificato con un cavallo bianco che esce improvvisamente dall'acqua, per l'artista simboleggiano la fierezza della Scozia.

Sotto la pioggia, raggiungiamo Glasgow.

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12 AGOSTO 2019
GLASGOW

Passano i giorni, mi accorgo solo ora che il "faldone" (mi piace questa parola...😎) di appunti, ritagli, informazioni che hanno dato vita a questa vacanza, si sta assottigliando. 

Contemporaneamente noto che la mia guida Le Routard e l'atlante stradale sono pieni di scritte, segni, date, righe, appunti... scarabocchi ovunque, che rendono l'idea di come sia stato tutto vissuto a pieno!

Andiamo avanti!



Prima meta Kelvingrove Art Gallery and Museum, l'edificio preferito dagli abitanti di Glasgow.... e come non capirli!

E' un grande museo, molto bello, organizzato in modo anomalo. Non per periodi storici, ma per tema... Quindi è tutto mescolato. Tra gli orsi polari si trovano i vestiti degli eschimesi e gli attrezzi per la caccia o le imbarcazioni, i quadri sono mescolati, insomma un gran miscuglio, ma molto interessante e arricchito da musiche e suoni che caratterizzano ogni sala.



Nel "mucchio" è esposto il "Cristo di San Juan de la Cruz" di Picasso, visto dall'alto come se l'artista avesse voluto rappresentare lo sguardo di Dio che osserva Gesù morente.


Le gallerie sono spettacolari.


Pochi passi e raggiungiamo il Riverside Museum, il museo dei trasporti, ospitato in un edificio ultramoderno (che ricorda un elettrocardiogramma... 😎) dell'architetto Zaha Hadid che, malgrado le mie battute ironiche, nel 2013 è stato premiato come miglior museo europeo.


All'interno una magia di colori e mezzi di qualsiasi genere e tante curiosità.




L'edificio si affaccia sul fiume Clyde e subito fuori è ancorato il Glenlee, uno degli ultimi velieri a tre alberi costruito nei cantieri navali di Glasgow.


Restaurato è completamente visitabile e all'interno, dalla cambusa alle stanze degli ufficiali è rimasto tutto come quando ha percorso l'ultimo viaggio.


Sulla guida ho letto che per chi ama camminare, la città non è molto estesa e la maggior parte dei luoghi si possono raggiungere facilmente a piedi.
... a me piace camminare... e così, senza preoccuparmi realmente delle distanze, costringo mio marito a percorrere, involontariamente, 30.000 passi...😧


Glasgow ha voltato pagina sul suo passato industriale e ora appare come una metropoli dinamica e davvero accogliente.

Oltrepassiamo The Glasgow Science Centre...


Superiamo un lungo tunnel (coperto che ci risparmia un po' di acqua dal momento che piove...)

...Percorriamo tutta Sauchiehall Street e tutta Buchanan Street, le due strade principali.


Il centro è una grande isola pedonale, affollatissimo.

Nel frattempo ha smesso di piovere. Ci infiliamo in qualche negozio e in uno Starbucks...






Si alternano edifici di vari stili, antichi e moderni, su alcuni appaiono fantastici graffiti.



Sempre camminando (30.000 passi...😏) arriviamo alla cattedrale dove ci aspetta il nostro camerino...

Una breve sosta e si ritorna in centro, questa volta nella grande George Square.

Proviamo ad entrare in un pub per la cena, ma è un orario più italiano che scozzese e qui ormai servono solo da bere.


 ...e allora ci tocca tornare qui, il mitico Hard Rock che a me piace davvero tanto.



Detto questo... buonanotte 🍔🍺

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13 AGOSTO 2019
GLASGOW - THORNHILL - GRETNA GREEN - ....Inghilterra...CHESTER

Andiamo subito a vedere la Cattedrale, l'unica cattedrale scozzese assieme a quella vista alle Orcadi, ad essere sopravvissuta alla Riforma.

 - 


Ma prima di lasciare Glasgow, ciliegina sulla torta, visitiamo i Botanic Gardens, i giardini del 1817 dove dominano due grandi serre. 


Appena entrati non posso non notare questa panchina rivestita di lana lavorata.

La Palm House ha dimensioni enormi e all'interno, alberi e una collezione di orchidee


In un punto le piante sono così alte che una scala a chiocciola, in ferro lavorato,  permette ai giardinieri di operare fino in cima.





Il Kibble Palace è una splendida serra vittoriana tondeggiante. L'interno è un sogno.



"Navigando verso sud", percorriamo altri chilometri in un deserto verde.



Verso le 14 siamo al Drumlanring Castle, un magnifico palazzo in pietra rosa. La visita parte di lì a poco e decidiamo di entrarci.




Una delle sue caratteristiche è questo doppio scalone a ferro di cavallo, che percorriamo per entrare.

Il simbolo del castello è un cuore alato perché il proprietario, Sir James Douglas, teneva in uno scrigno il cuore del suo amico, il re di Scozia Robert, e, ferito a morte, pare che abbia lanciato il cuore in aria urlando "Avanti cuore impavido", tradotto in "Braveheart" e in seguito  utilizzato da Mel Gibson (nel personaggio di William Wallace).


All'interno stanze da sogno, arredi e una notevole collezione di quadri tra cui "La vecchia che legge" di Rembrant... eccezionale! La luce posizionata sopra al quadro lo rende vero!




Visitiamo molte delle 120 stanze, tra cui la camera in cui ha dormito una notte l'eroe locale Bonnie Prince Charlie e, anni dopo...😊, Neil Armstrong (sua moglie pare si sia lamentata del letto troppo duro...)



Usciti ci dedichiamo alla visita dei meravigliosi giardini. 



Prima di lasciare il castello facciamo una breve sosta nelle vecchie cucine, dove, in mezzo ad una splendida esposizione di rami, ci godiamo due caffè americani (adoro sta brodaglia) e una bella fetta di Carrots Cake (devo assolutamente imparare a farla!!!!)



Ah! Non poteva mancare il leprottino, vicino al camper...


L'ultima tappa in Scozia è il villaggio di Gretna Green, 4 case poco distanti dal confine con l'Inghilterra, conosciuto come la città dei matrimoni.

Infatti in passato c'erano regole ferree, in Inghilterra, per i matrimoni tra minori, mentre in Scozia bastava avere due testimoni. Molti ragazzini arrivavano qui, la prima cittadina dopo il confine, per farsi sposare... dal fabbro (era la prima casa che si incontrava ed era legittimo 😂😂😂).

Il fabbro siglava l'unione con un colpo di martello sull'incudine che è rimasto il simbolo della città. Qui, ancora oggi, vengono celebrati più di 5000 matrimoni all'anno.


Qualche chilometro e salutiamo, con una sorta di malinconia, l'affascinante Scozia.


Piano piano ci accorgiamo di essere sulla strada del ritorno.

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14 AGOSTO 2019
CHESTER - .... DOVER

Anche questa notte ha piovuto a dirotto. Da quando siamo entrati in Gran Bretagna, tutte le notte c'è stato almeno un acquazzone. Questa notte è sceso il diluvio universale... e come  abbiamo dormito bene...

Usciamo, con i nostri ombrelli, alla scoperta di Chester.

Percorriamo le Chester City Walls (le antiche mura perimetrali che circondano il centro storico), ci fermiamo dall'Old Dee Bridge (il fiume sotto è il Dee)...



...fino ad arrivare all'Estgate Clock, un orologio vittoriano del 1897, il più famoso del Regno Unito dopo il Big Ben.


Il Clock è sopra un'arcata che funge da ingresso allo splendido centro storico.


Un po' sotto la pioggia, un po' no, a seconda dei momenti, percorriamo le vie del centro.

Le case hanno una struttura a graticcio, il centro sembra si sia fermato al Medioevo.


Davanti alla Chester Cathedral troviamo una spiaggia. Strutturine simili le abbiamo già notate in altre città. Le spiagge, per far giocare i bambini, sono attrezzate con sdraio a righe, secchielli e formine. A Glasgow ne abbiamo trovata una enorme.

Questa è deserta, piove, quella di Glasgow era superaffollata di bimbi (...che, per coerenza, avrebbero dovuto essere in costume da bagno, alla faccia dei 13 gradi 😏)


La cattedrale è immensa.


Altrettanto immensa e ricca di dettagli è la sua riproduzione in mattoncini del Lego che è esposta all'interno.


In varie parti dell'edificio, compresa la Sala del Capitolo, tra mobili di pregio, bambini accovacciati a terra o tra i banchi, costruiscono oggetti di vario genere...


Dal momento che il ricavato viene usato per il restauro della cattedrale, collaboriamo con 2 pound e ampliamo la copia della struttura con due mattoncini marroni.



Ancora due passi tra i Rows, i portici in legno a due piani, perfettamente conservati, un boccone, qualche fudge (un dolce, con un contenuto calorico immenso, ma divino...)..




... e torniamo al camper.

"Navigando verso sud", riprendiamo la via del rientro.

La strada è scorrevole, imbocchiamo l'anello di Londra, la M25, superiamo l'Elisabeth Bridge..


...e siamo Dover. E' appena passata l'una di notte...

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15 AGOSTO 2019
DOVER - CALAIS - BOURBOURG - BRUGES - OFFENBURG

Alle 2.05 siamo sul traghetto diretti verso Calai.


Un'ora e mezza di navigazione, veloce, un'ora di fuso orario che il tempo si riprende dall'andata e, alle 4.30 (ora italiana, francese... insomma di quel fuso lì...), ...


 ...sbarchiamo a Calais. Durante l'attraversata abbiamo pure dormicchiato distesi, magicamente incastrati su due poltroncine.


Pochi chilometri e andiamo a dormire, in una silenziosissima area a Bourbourg (borgo semi sconosciuto  vicino a Dunquerke.

Sveglia alle 12.

BUON FERRAGOSTO A TUTTI 😍

Si riparte. Una breve sosta a Bruges, l'ultima prima del lungo rientro.
Entriamo in Belgio.




La capitale delle Fiandre Occidentali ci accoglie con un po' di pioggia e un venticello fresco.


Facciamo due passi nella piazza del Mercato, ammiriamo il Beffroi, il vecchio campanile, la Corte Povinciale e tutta la serie di casette medievali che vi si affacciano.





Una foto al  Municipio.
C'è un mare di gente e tra la folla s'intrufolano, pericolosamente, carrozze piene di turisti.


Ancora qualche scorcio...


...Un wafer spettacolare con vista canale...




 ...e il viaggio continua.

Superiamo un po' di confini: Belgio, Lussemburgo, Germania, Francia, Germania...

La sosta per la notte è a Offenburg.

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16 AGOSTO 2019
OFFENBURG - SANREMO

...e così, usciamo dalla Germania,  entriamo in Svizzera e all'ora di pranzo siamo in Italia.

Il nostro bellissimo viaggio finisce qui 💙


E ora qualche riflessione:

IN SCOZIA:
  • Per la strada le auto, anche nei centri più piccoli, hanno la precedenza. Il pedone deve stare attento
  • I musei sono tutti gratuiti (ho visto musei pieni di nonni, con vivaci nipotini chiassosi, che si facevano selfie) e ricchi di spunti per avvicinare anche i più piccoli senza farli annoiare
  • Gli automobilisti guidano benissimo! Attenti ai limiti, prudenti, gentili nelle single track (l’unico posto dove abbiamo avuto qualche difficoltà è stata l’isola di Skye, ma gran parte dei “piloti” erano stranieri con auto in affitto e guida a destra. Per farci passare un giapponese ha fatto dieci metri di retro a serpentina... che abbiamo faticato a non ridere mentre lo ringraziavamo…)
  • C’è un grande rispetto per il territorio. Non ricordo di aver visto una carta a terra
  • Il gasolio costa più della benzina (comunque sempre meno che in Italia)
  • C’è tanto pesce e i gabbiani lo sanno… I gabbiani sono ovunque, numerosi e rumorosi.
  • Nei villaggi più piccoli si trova almeno un negozio di souvenir. I paesi più piccoli  hanno  4 case di cui 3 che vendono souvenir e altre 3 che vendono Fish and Chips (l’odore di pesce fritto è una costante ovunque)
  • i negozi di souvenir sono bellissimi. Oggetti di qualità, con lo stesso prezzo in tutta la Scozia. Prodotti di lana, peluche, oggetti di artigianato, dolcetti, monili, libri…
  • Aprendo cancelletti nel nulla, attraversando pascoli, si può arrivare ovunque. ..Basta richiudere per non fare uscire le bestie. Ho visto chilometri di pecore, mai una persona in mezzo a tutto quel verde puntinato di bianco.
  • E’ sempre giorno. L’ora in meno e la posizione geografica fanno si che il sole tramonti tardi (quindi andiamo a dormire che non è ancora buio) e sorga presto (quindi alle quattro del mattino c’è già troppa luce)

QUINDI…
SE CHIUDO GLI OCCHI… rivedo distese di pascoli verdi e viola di erika. Pecore, curiose e paurose, sparpagliate senza criterio. Rivedo gli occhi delle foche. Un castello diroccato sul mare. Vedo un faro.

SENTO lo strillare dei gabbiani, sempre, di giorno e di notte.

SENTO l’aria pungente, piacevole, fredda, ma sopportabile..

RIVIVO l’ansia del viaggiare centro strada, soprattutto a Skye.

VORREI… imparare a fare una Carrots Cake come quella mangiata all’Elephant di Edimburgo e il Fudge… mi applicherò 

Incredibilmente per una donna italiana...
MI MANCHERA’ il caffè lungo, americano, 3/4 di tazza di acqua bollente con un espresso, amaro, che mi ha scaldato le giornate e che dopo i primi due, è diventato un appuntamento fisso (o nei bicchieri take away o in enormi tazze bianche)

E da oggi, dopo averlo sognato, studiato e dopo averlo affrontato, rivivrò questo viaggio con i ricordi, con le foto e con questo stupido blog, col quale spero di aver fatto viaggiare tutti quelli che ci hanno seguito.

E DALLA MIA POSTAZIONE DI "COMANDO" VI SALUTO 😉💋



CHI MI THU A DH’ AITHGHEARR 

(tradotto dal gaelico…SEE YOU SOON)




Commenti

  1. Bravi ragazzi 💪💪💪💪💪💪 ma qui ci mancate già 😅😅😅😅😅😅😅

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